Concierge Blog
Il Bergmannhof ha una storia di vasta portata per quanto riguarda la coltivazione delle uve. La prima documentazione risale al 1850.
Già a quel tempo venivano coltivate le uve, consegnate poi in un monastero di Innsbruck e lì depositate.
Dal 1978, la famiglia Pichler produce i propri vini.
Tuttavia, i vitigni allora predominanti hanno lasciato il posto a quelli oggi più popolari, come lo Chardonnay e il Merlot, rimanendo comunque fedeli ai più tradizionali Vernatsch e Lagrein.
Oltre ai vini base, il Bergmannhof produce anche alcune riserve. Il Lagrein, il Merlot e lo Chardonnay vengono affinati fino a 2 anni in botti di legno; si prevede che anche il Merlot arriverà nei prossimi anni sul mercato.
Nella cantina Bergmannhof tutto ruota attorno all'esperienza condivisa di tre generazioni. Figlio, padre e nonno lavorano tutti in cantina e aggiungono la loro esperienza e passione ai vini, anno dopo anno. La famiglia ha il grande desiderio di produrre vini senza pesticidi chimici.
Tuttavia, a causa delle cattive condizioni meteorologiche, possono verificarsi guasti ai raccolti e si è deciso di utilizzare prodotti per la difesa delle piante, quando indispensabile, nelle annate più difficili.
Per questo motivo, i vini Bergmannhof non hanno certificazione biologica, ma il nome della cantina, e la filosofia della famiglia, sono garanzia di assoluto rispetto.
Alla Galleria Willy fervono i preparativi per l’allestimento della prossima mostra che, come al solito, accompagnerà l’annuale manifestazione “Tempo degli Asparagi”.
Quest’anno, protagonista assoluta della mostra sarà l’Orchidea, così come immaginata dall’artista GIORGIOPPI.
Cosa c’è di più regale del candore di un’orchidea bianca e della sua luce, che tutto riflette?
Nelle foto, Willy Sparer alla ricerca delle opere che saranno esposte per il nostro e il vostro piacere alla Galleria Willy nei prossimi mesi di aprile e maggio 2018….
Stay tuned!!!
La cantina Befehlhof è situata a 710 metri sul livello del mare a Vezzano.
Vezzano è uno dei vigneti più a nord dell'Alto Adige. Nei terreni di ardesia nei pressi di Vezzano, sono impiantati i vitigni di Müller Thurgau, Riesling, Pinot Bianco, Fraueler, Zweigelt e Pinot Nero.
Fraueler è un vitigno molto particolare: quest'uva autoctona relativamente sconosciuta è anche conosciuta con il nome di Vezzaner, e con meno di 1 ettaro di superficie coltivata il vitigno è quasi completamente scomparso dai terreni dell'Alto Adige.
Dal 1980, il vino viene prodotto in questi terreni asciutti. Oswald Schuster è stato uno dei primi a coltivare il vino in Val Venosta, dopo aver provato varie specie , come il Kerner, il Silvaner e il Riesling. Alcuni di questi, come il Riesling, hanno trovato un terreno ideale e costituiscono la base per la vinicoltura nella Val Venosta.
Da allora Oswald Schuster si è ritirato dalla viticoltura e ha lasciato a sua figlia il lavoro dentro e intorno alla vigna.
Magdalena Schuster lavora tutto l'anno al Befehlhof. Dopo lunghi anni di studio e di esperienza lavorativa, in Nuova Zelanda, tra gli altri luoghi, Magdalena si concentra ora sulla viticoltura in Val Venosta e ama prendersela con calma. Dopo anni di lavoro nel settore del vino internazionale, vuole concentrare il suo tempo non solo sul vino, ma anche su altri progetti.
Con la sua piccola produzione, la cantina Befehlhof è considerata una piccola azienda con altri standard altoatesini.
La bellezza di questi vigneti è rappresentata attraverso vini unici. Riesling e Fraueler con il bel nome di Jera sono la prova che Schiava e Pinot grigio non sono tutto in Alto Adige.
Un consiglio segreto per ogni bevitore di vino.
Stay tuned!!!
Il nostro Congierge in attesa di incontrare un tour operator per il proseguimento del viaggio in Giappone, si concede qualche ora di svago nelle campagne nei dintorni di Chino (Prefettura di Nagano) e incontra un contadino locale, coltivatore di grano saraceno.
Tornerà in Alto Adige proponendo Soba noodles?
Per scoprirlo,
stay tuned!!!!
picts © H. Kita
Un nostro cliente ha consumato ottime ostriche accompagnate da una buona bottiglia di Réserve della Contessa, Manicor.
Un bianco raffinato ed elegante, creato proprio per accompagnare i momenti di festa.
Poi, l’unica cosa che rimane è una palata di neve e le conchiglie delle ostriche….
Stay tuned!
foto © L. Pichler
(un’ottima fine e un miglior inizio d’anno)
Gli ultimi giorni dell’anno si alloggia allo Sparerhof!
Per la notte di San Silvestro i nostri clienti hanno scelto di festeggiare nelle baite della vicina Merano 2000 o in val Sarentino, a San Martino, trascorrendo la serata aspettando la mezzanotte tra la neve, che quest’anno ha voluto degnamente incorniciare l’ultima notte dell’anno cadendo copiosamente.
Quale cosa migliore poi, per digerire gli abbondanti(stimi) pasti delle festività, di una salutare passeggiata a Capodanno?
Il miglior modo per incominciare in salute l’anno 2018!
Un brindisi a tutti, per tutto l’anno…..
Stay tuned***
pict:
© M. Meier-Fust
un visionario per il vino altoatesino, uno spirito della ricerca innovativo con molte visioni, ma anche un professionista, il quale ha sempre avuto la giusta sensibilità, buoni consigli e delle storie emozionanti da raccontare.
Grazie Wastl per il metodo Stocker, il Weißterlaner e la conoscenza sulla longevità dei vini bianchi dal Alto Adige.
testo e foto: Judith Unterholzner
Una montagna che finisce a punta e comprende due cime: Monte Luco (2434 metri s.l.m.) e Piccolo Luco (2297 metri s.l.m.).
Tra di esse una conca ospita il lago Monte Luco (2182 metri s.l.m.) con il Monte Luco ad ovest ed il Piccolo Luco a nord-est.
Più tardi, mentre le cime sono ancora innevate, alla vecchia chiesa parrocchiale di Vilpiano la primavera proromperà con forza.
La vecchia chiesa di San Giuseppe fu costruita nel 1639; quando questa divenne troppo piccola, fu costruita al suo fianco la chiesa parrocchiale di S. Giuseppe dei Lavoratori.
Per il momento, la primavera non è ancora pronta a combattere per imporsi, perché adesso è il tempo della neve, anche in pianura.
Stay tuned!
Foto:
© H. J. Althuber
Oggi, il nostro cameriere delle bevande è al Merano WineFestival per incontrare i produttori già presenti sulla ns. carta e per scoprirne tanti altri.
Il Merano WineFestival nasce nel 1992 ed è diventato il più importante evento in Europa, puntando sulla massima qualità dei prodotti presentati in un ambiente raffinato ed esclusivo. E’ stato il primo ad assumere la denominazione di WineFestival e, da sempre, non è solo un evento ma un momento assolutamente proficuo per tutti i partecipanti grazie al sempre vivace scambio di opinioni tra tutti i professionisti del settore e con grande riscontro da parte dei consumatori che posso godere di una full immertion nell’eccellenza gastronomica.
Il Merano WineFestival ha raggiunto una visibilità a livello mondiale, un vero e proprio marchio di qualità: le aziende selezionate dal Merano WineFestival fanno parte di diritto del gotha dell’alta qualità.
A celebrare la 26esima edizione, saranno cinque dense giornate piene di emozioni, contenuti, e tante nuove idee: moltissime le case vitivinicole (oltre 450), tra le migliori sia in Italia che nel mondo; non solo, saranno presenti moltissimi “artigiani del gusto” e diversi chef di grande rango.
Da segnalare la Cooking Farm che, nella nuovissima Chef Arena, vedrà il confronto di noti chef e maestri di cucina, ma anche contadine altoatesine, su ingredienti, lavorazione e realizzazione di piatti della tradizione.
All’interno delle Masterclasses, invece, avranno luogo degustazioni guidate di eccellenze enologiche anche allo scopo di creare cultura e sapere, in simbiosi anche con il fine benefico di questa edizione del WineFestival.
Nella giornata di apertura uno spazio particolare è dedicato ai vini biologici e naturali, in tutte le declinazioni (biodinamici, orange, PIWI ecc.), settori sempre più in crescita e che di diritto meritano un grande risalto.
La conclusione della Festa sarà affidata alla “Catwalk Champagne”, una sfilata di oltre 250 champagne di 80 aziende francesi tra le più famose che sanciranno, con un tripudio di emozioni, la fine della 26esima edizione: tutto questo è il Merano WineFestival: ogni incontro è unico, esclusivo ed emozionante!
Enjoy!
Saranno presenti i notissimi chef Christian Pichler e Giancarlo Perbellini
Ci aspetta un grande weekend di festa,
stay tuned!!
Approfittando di una bella giornata di sole autunnale abbiamo accompagnato alcuni clienti per un’escursione lungo il Sentiero dei Masi di Aica.
Nei dintorni della località di Aica di Fiè parte il famoso Sentiero che in tedesco è chiamato “Oachner Höfeweg” (nome che deriva da “Oacha” termine dialettale per Aica di Fiè, una frazione del comune di Fiè allo Sciliar), per una traduzione che letteralmente possiamo declinare in “Sentiero dei Masi di Aica”. Nei mesi primaverili e in autunno il Sentiero si accompagna dei colori più vividi che si possono immaginare, rendendo l’esperienza indimenticabile.
Il nostro cammino è iniziato a Castel Presule, dove una leggera discesa attraverso boschi e prati ci fa scoprire l’intimità di dei borghi Novale di Presule e Aica di Sotto. Seguendo le indicazioni per Aica di Fiè il Sentiero snoda a tratti sulla strada per salire sopra la Val di Tires da dove godere un paesaggio meraviglioso, caratterizzato da boschi di latifoglie e castagni che a tratti lasciano spazio a prati verdissimi e vigneti.
Dopo tanta natura, cogliamo l’occasione per visitare il paese di Aica di Fiè e in particolare la chiesa San Giovanni i suoi affreschi. Dopo la breve sosta, proseguiamo ancora lungo il Sentiero dei Masi sino al borgo di Santa Caterina dove, terminato il tour, ne visitiamo la caratteristica chiesetta.
E’ ora del ritorno: scegliamo di rifare il medesimo sentiero sino ad un incrocio, poi imbocchiamo un altro sentiero che, attraverso i prati, conduce al passo Schnaggenkreuz (1.015 metri s.l.m.); il sentiero n. 5 porta direttamente per questo valico a Castel Presule, con le sue stupende viste sulle località di Fiè di Sopra e di Sotto, Peterbühl e Umes.
La giornata meravigliosa ci ha regalato una giornata indimenticabile, ma prima di partire vi consigliamo di informarvi sulle condizioni meteo, magari contattando direttamente referenti in loco.
La gita è assolutamente a misura di famiglia ma alcuni tratti che abbiamo attraversato non sono adatti a essere percorsi con passeggini (non mancano comunque le alternative per superare questi stretti lungo altre strade per poi ricongiungersi più avanti nel Sentiero).
Punto di partenza: Presule nei pressi di Fiè allo Sciliar (parcheggio di Castel Presule)
Sentiero: Sentiero dei Masi di Aica (Oachner Höfeweg) in direzione Santa Caterina
Segnavia: 3, “Sentiero dei Masi”, 7, 6A, 5
Lunghezza del percorso: ca. 12 km
Tempo di percorrenza: 3,5 - 4,5 ore
Dislivello: ca. 450 m
Happy walking!
Stay tuned!!!!!!!