Concierge Blog
Una giornata di pieno sole, con un cielo limpidissimo.
Allo Sparerhof il tempo è sempre bello; siccome il Concierge lavora nel settore del turismo, il tempo è "sempre bello“ anche se ...piove!
Ma oggi lo è davvero particolarmente e, quindi, che si fa?
una visita al collega Anton Dalvai.
Dove? A Montagna, a Sud di Bolzano. E dal paese di Montagna si procede per la frazione di Casignano. Arrivati al Dorfner una vista mozzafiato che lascia il Concierge a bocca aperta...
Anton, patron e chef di cucina che sta dietro ai fornelli sin dalla sua gioventù.
Ecco cosa vuol dire „pensare a livello globale agendo a livello regionale, a mille metri di altezza.
Questo é uno dei credo di Anton; a fianco del suo Albergo Ristorante c'è la fattoria di famiglia, fonte di ispirazione e di successo.
È qui che coltivano molte delle materie prime che utilizzano per i loro piatti.
Ma anche i dettagli sono stati scelti con grande passione. Le porcellane con la posateria adatta ed infine la vetreria per gustare il "Solaris", vino del barone Longo.
Un'ottima occasione per il Concierge di assaporare i pregiati prodotti dei campi e della stalla.
Occhio all'ordinazione del secondo bicchiere di vino, perché la strada di ritorno è stretta e ripida.
Alla prossima visita scarpe da trekking ai piedi, zaino in spalla… e via! …. e alla sera si cena, si dorme e poi si rientra in base.
Stay tuned!!!









In sella alla bici da Monaco a Vilpiano: 270 km, 16 ore di pedalata e, via Brennero, con "soli" 2500 metri di dislivello.
Il singolare viaggio è iniziato alle 4:00 del mattino, passando per Bad Tölz, il Sylvenstein Reservoir, Achensee, lungo la valle dell'Inn, su per il Brennero e poi la fantastica pista ciclabile dal confine italiano: esattamente 100 km fino allo Sparerhof.
Può essere una coincidenza che lo Sparerhof si trovi esattamente a 100 km da Resia e dal Brennero?
Stay tuned!!!





















Il concierge si mette in auto per portare una quantità importante di vini di qualità della nostra nota cantina di Terlano di un collega in un deposito specializzato di stoccaggio vini.
Poi si prosegue in direzione di Treviso, precisamente a Roncade, per visitare Bekeke, azienda vitivinicola e suoi vini molto speciali, creati da Simone Maculan, agronomo ed enologo.
Il nostro viaggio prosegue con l'obiettivo di caricare un bancale di prosecco in Valdobbiadene poi ancora avanti, direzione Belluno, per l'acquisto di nuovi bicchieri in vetro soffiato per questi vini cosi speciali.
Dopo Belluno una piccola deviazione per le Dolomiti, cosi belle con questa luce del sole di inizio estate e poi rientrare alla base.
Una deviazione faticosa ma che vale la pena affrontare!
O almeno, questi erano i piani…..
Partendo da Terlano ci si mette in marcia sulla A22 direzione Modena; a Verona usciamo dall'autostrada per poi proseguire lungo la tangenziale ed uscire a Oppeano. Questo indicava il navigatore…! BIVIO! Una brusca frenata, frizione e….. ciao. La frizione è partita.
Giubbotto di salvataggio tirato fuori dal cruscotto, Triangolo lungo la strada e chiamata all'autofficina più vicina. Tutti questi vini pregiati in macchina….. Bisogna trasbordare i vini dalla nostra macchina a quella che ci porta i vini in deposito, per fortuna a pochi km.
La macchina è dal meccanico all'ora di pranzo e il concierge alle prese con le telefonate per spostareo cancellare gli appuntamenti; il giro turistico con rientro dalle dolomiti? impossibile.
Il pranzo è a base di ...panino con porchetta e un ottimo bicchiere di Soave immersi nel verde dell'hinterland veronese. C'è aria di mare…..
Il piano d‘emergenza era di pernottare a Verona e il giorno successivo, con la macchina riparata, continuare il giro pianificato.
E tempo di fase 3 della pandemia covid. Negozi, restauranti ed anche l‘albergo pensato, erano deserti oppure chiusi.
Perciò, rientro alla base con il treno regionale. Verona – Bolzano.
Due giorni dopo il ritorno a Verona questo con la Freccia Argento, versione italiana dello Shinkansen, il treno superveloce giapponese.
In officina la macchina è riparata, come nuova, e si ritorna al deposito dei vini. Bancali di vini, pronti per la spedizione, come il
concierge già conosce di altre cantine. E poi il scrigno dei tesori.
Tante bottiglie, singolarmente imbustate, conservate con cura. E poi,in un angolo, una bottiglia Château d'Yquem del 1944. Bottiglia impeccabile:
lo stoccaggio è stato eseguito in modo scrupoloso in condizioni di mantenimento, temperatura e livelli di umidità ottimali e costantemente monitorate.
Il prezzo stimato dal congierge e di ca 10.000 €!!
A chi andrà venduta? A un ricco americano? Ad un oligarca russo? A un principe della Persia? Oppure a un vincitore del gratta e vinci?
Aia!!! Guardando meglio la bottiglia del Sauterne, il livello di riempimento sembrava sotto al dovuto.
Scopriremo dove andrá venduta la bottiglia??
Stay tuned!!!





















Il software gestionale dell'albergo ha un'utile funzionalità incorporata:
quando la fattura di un fornitore non viene pagata alla scadenza in tempo, la posizione si illumina in rosso.
Il responsabile dell'ufficio è amico di infanzia del concierge: „Carletto“ detto in tirolese Karele!
Il giorno di riposo il concierge, munito dell'importo preciso come riportato in fattura di Euro 102,48 e dell'AltoAdige Pass che è un titolo di viaggio elettronico, si reca con il treno fino a Postal – Lana, dove comincia la passeggiata lungo la strada provinciale e fino al ufficio di Karele.
Una cosa molto sbrigativa: distanza sociale, consegna dell'importo preciso al centesimo, una ricevuta di consegna, un saluto con il gomito, e... dovere compiuto, compreso il rispetto della distanza sociale…!
ciao Karele, al prossimo collaudo….
Il programma della giornata?
Rientrare in albergo a piedi 8 – 9 km ca.
Partendo dopo il rito di un caffè ristretto e un bicchiere di acqua minerale si parte e si passa davanti al locomotore storico della ferrovia Lana-Postal ben restaurato.
Dopo si passa davanti alla vecchia sede della “Pomus” ; la cooperativa ortofrutticola “Lanafruit” nacque nel 2009 dalla fusione delle cooperative “Pomus” e “Lanafrucht/Ogol”.
Con un bellissimo plastico d'epoca che racconta il lavoro dei contadini. Seguendo il percorso si passa davanti a storici masi (tirolese per cascina oppure, come si dice oggi, azienda agricola), davanti al Bach e Gerengut posseduto dalla famiglia Karnutsch dal 1739 e poi al maso Tonner, che era il maso vinicolo dell'Abbazia di Tegernsee in Bavaria fino al 1803.
Arriviamo alla Chiesa Parrocchiale Maria Assunta consacrata nel 1492; una bellissima chiesa in stile tardo gotico con il campanile con struttura assestante di ben 79 metri.
In quest‘ultima, di rilievo l‘altare Schnatterpeck che è il piu grande altare del Tirolo con i suoi 14 metri di altezza e quasi 7 m di larghezza, realizzato tra il 1503 e il 1508 dal maestro Hans Schnatterbeck, con oltre 80 figure.
Dopo la visita alla chiesa al concierge mancava proprio una camminata di ca 7 km sino all'albergo. Troppo pochi per il concierge che si sentiva ancora troppo pimpante, e così ha deciso di percorrere uno dei sentieri d'acqua del Meranese, che partono esattamente dietro S. Michele, ovvero nel cimitero... dalla vecchia arcata cimiteriale con la capella S. Croce, dove si trova la tomba dei Conti Brandis.
Il percorso delle acque d'irrigazione scorre per oltre 12 km da Tel a Lana, nella roggia più lunga dell'Alto Adige e con una bellissima vista sulla Chiesa di Santa Margherita d'Antiochia, impreziosita da bellissimi affreschi.
Percorrendo la via delle acque si passa in mezzo ai Castagneti. I castagni sono alberi che raggiungono in media i 20-25 metri d'altezza e un‘eta di ben 500 anni.
Questi alberi vengono coltivati in Alto Adige soprattutto per i loro frutti commestibili (castagne o marroni) ma anche per il legno. Inoltre i castagni offrono spazio vitale a molti uccelli e altre specie animali e svolgono funzioni preziose anche nella protezione contro l'erosione.
Il percorso ci porta sotto castel Monteleone. Passeggiando lungo la roggia, sopra il comune di Cermes, scorgiamo le mura di un notevole castello: Castel Monteleone, detto anche Castel Lebenberg, in tedesco. È il simbolo del paese, costruito nel XIII secolo dai Signori di Marlengo. Il castello puó essere visitato ma purtroppo non oggi dal concierge:
tanta la strada ancora da fare e le gambe cominciano a farsi sentire.
Una panchina lungo il tragitto consente al concierge di riposare e
mettersi comodo per ascoltare: chiudendo gli occhi e facendo attenzione ai rumori ed agli odori intorno a lui... riese a riconoscerli e a capire la provenienza??
Ahhh no, non c'è tempo. La marcia é ancora lunga.
Arriva sopra il paese di Marlengo che dona una vista spettacolare su
l'ippodromo e la città di Merano. Un'altra pausa per godere dello spettacolo della luce regalato dalle montagne circostanti e dalla conca di Merano.
Una pausa che ha spaccato la schiena al concierge. La forza di
continuare diminuisce. Marlengo così vicina….
Si scende a Marlengo, verso la stazione per aspettare il treno per
il rientro alla base. 40 min per l'attesa del Treno, tempo passato in un
batter d'occhio: il concierge ha fatto un sonnellino sui banchi della stazione!
Grazie a Karele e alla sua fattura da pagare il Concierge ha passato una bellissima giornata!
Stay tuned!!
































Spinaci e ricotta per gli “Schlutzkrapfen”
L‘altro giorno il concierge si é recato a Lana, a pochi km dal’albergo e dove, per pura coincidenza, si svolgeva il mercato dei contadini per la vendita dei loro prodotti sulla via centrale del paese.
E quel che mi saltava agli occhi erano gli spinaci freschissimi. Il concierge non ha esitato un attimo e ha fatto il primo acquisto; più avanti si trovava il caseificio preferito dal concierge: il formaggio di malga era gia sulla sua lista della spesa e per il suo piatto preferito mancava solamente la ricotta.
Una volta in albergo il concierge, munito del grembiule tipico tirolese in colore blu, si è tuffato a tirare la pasta a base di farina di segale. Dopodiché ha affrontato la preparazione per il ripieno a base di spinaci e ricotta.
Quello che poi mancarva era la salvia e Il burro nostrano, burro che teniamo sempre in frigo. Ahhh il cesto delle erbe, all'entratra dell'hotel.
Per completare il piatto serve anche un po’ di l‘erba cipollina… dell' „Operazione erba cipollina“!.
Il piatto andava servito obbligatoriamente con il grembiule blu!
Con il resto degli spinaci e della ricotta si voleva preparare delle tagliatelle oppure dei tagliolini…. Mmmm… No questo non va…. Una violazione di stile!!!!





















L‘altro giorno, per sgranchire le gambe, il concierge munito di
mascherina nel caso di impossibilità di garantire la distanza sociale (non era il caso), ha deciso di andare per una passeggiata lungo l‘Adige percorrendo la sponda dell fiume opposta alla pista ciclabile
Lungo l‘argine, in piena fioritura, il sambuco. Alla vista della pianta al
concierge vengono i mente I meravigliosi utilizzi del sambuco secondo la
tradizione di una volta. Ad esempio quando, da bambini, tagliavamo i rami e con questi fabbricavamo dei piccoli flauti e fischietti.
E la nonna che diceva sempre che davanti a una pianta di sambuco ci si deve inchinare due volte; talmente tante le cose sane prodotte dal sambuco che veniva anche chiamato la farmacia dei poveri.
Quello che mi ricordo chiaramente era il gusto rinfrescante nelle giornate calde d‘estate. Un succo fresco di sambuco. Cosi il congierge ha raccolto i
piccoli fiori, bianchi e a forma di stella, per poi produrre lo sciroppo di sambuco.
E adesso che il lockdown é stato tolto e possiamo finalmente riaprire il bar,
serviremo il buonissimo sciroppo di sambuco.
Gli ingredienti?
Acqua, Zucchero, Acido citrico, Sambuco, Limoni e Arance biologiche
Ancora un scatto pubblicitario del succo finito, e il bar è aperto….
Stay tuned!!!










Il concierge nell'ambito di #iorestoacasa razzola nei cartoni finiti nel sottotetto per fare un po’ di pulizia. Tanta carta vecchia, tanti "prodotti" per il centro di riciclaggio.
Ma anche appunti, bozze e quaderni e soprattutto libri, un bene culturale per sempre,SSi e non devono andare distrutti.
Sfogliando uno di questi libri (di tempo libero ne abbiamo in abbondanza), si parla di formaggi e in Alto Adige di questi ne abbiamo ampia scelta!
In queste pagine la Sig.a Stockner Johanna della Scuola Alberghiera Kaiserhof di Merano elenca i vari tipi di formaggio, classificati per scala di “grassi":
1. Formaggio magro
2. formaggio un quarto grasso
3. formaggio semigrasso
4. formaggio tre quarti grasso
5. formaggio grasso
6. formaggio grasso intero
7. formaggio alla panna:
8. formaggio alla doppia panna
poi spiega il principio per servire il formaggio:
1. Il formaggio deve essere togliere in tempo dal frigo
2. Scegliere i formaggi
3. ecc. ecc…..
Ma adesso arriva il punto che interessa al nostro Concierge:
Decorazioni e guarnizioni
"Pere oppure Mele"
ah! ma adesso abbiamo le mele e il concierge deve consumare le mele che rimangono in frigo!!
Mostarda e Chutneys……
ahhhh ecco il punto: chutney di mele.
Adesso serve una ricetta……… Trovata! anche questa tratta da un vecchio libro della scuola di cucina:
Chutney di mele
Lavare e pelare le mele, quindi tagliarle in piccoli pezzi.
Tagliare a fettine la cipolla.
Mettere lo zucchero nel pentolone e caramellizzare con vino bianco di Terlano e acqua.
Aggiugere le mele e la cipolla e portare a bollire con cannella, pepe nero macinato e peperoncino.
Mettere poi il composto nei vasi e lasciarli raffredare.
Non dimenticare di eticetare i vasi, sennò li si possono confodere con quelli della marmellata per la colazione!
L‘ultima cassa della stagione 2019 se ne è appena andata….
Quando il cattney sarà pronto e servito con il formaggio il concierge ve lo documenterà con un bel blog.
Stay tuned!!!!











Nell' ambito dell'iniziativa #Iorestoacasa il concierge ha la possibilità di scattare delle foto solo in albergo oppure dietro la casa o nei dintorni di quest‘ultima.
Purtroppo, senza poter esplorare i magnifici posti che abbiamo a pochi km dall'albergo, al concierge non rimane altro che rifarsi gli occhi nell'archivio degli scatti raccolti negli anni in questo periodo.
E così, ecco la fioritura dei ciliegi e meleti; ancora, una visita al lago di
Caldaro nella frazione di Campi al Lago e infine accompagnando il
cognato mentre fa una cavalcata con i suo cavalli nei pascoli e monti vicini.
Nel frattempo, le mele in frigo attendono ancora di essere lavorate....
Stay tuned!!







